Bancho Sarayashiki, La leggenda di Okiku

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view post Posted on 11/4/2011, 10:40




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Okiku esce dal pozzo

Del racconto esistono molteplici versioni, ma forse la più interessante è quella del castello di Himeji. Il castello dell'Airone Bianco, come è altrimenti noto, è il più famoso e meglio conservato del Giappone. All'interno del complesso, vicino all'edificio adibito alla pratica dell'harakiri, il suicidio tradizionale dei samurai, esisteva, ed esiste tuttora, un pozzo: il pozzo di Okiku.
Siamo nel XVIII e Okiku era una bella ragazza al servizio del signore del castello. Un giorno venne a conoscenza di un complotto ordito dal Capo della Guardia per rovesciare il suo signore, di cui Okiku era segretamente innamorata, e la ragazza, avvertendolo, fece fallire il piano. Il Capo della Guardia riuscì a rimanere al suo posto e presto scoprì che la serva Okiku aveva fatto saltare il piano: cominciò quindi a preparare la vendetta.
Tra i compiti di Okiku, c'era quello di custodire dieci piatti molto pregiati. Il Capo della Guardia riuscì a rubarne uno e a far si che, agli occhi del daimyo, il signore del castello, Okiku fosse la responsabile del furto.
La pena, per questo crimine fu tremenda: la ragazza venne affidata alle mani dello stesso Capo della Guardia per essere torturata e poi uccisa. Okiku, dopo essere stata violentata, torturata e umiliata, ormai morta venne gettata nel pozzo del castello. Una morte così violenta non poteva preludere che all'apparizione del fantasma della ragazza che, da allora, infestò il pozzo. Ogni notte, fra le 2 e 3, il yurei di Okiku usciva dal pozzo, contava da uno a nove e poi scoppiava in singhiozzi, lamenti e grida. La maledizione fece impazzire il signore del castello che, oltretutto, era venuto a conoscenza dell'innocenza della ragazza. Un giorno, chiamò un monaco buddista per cercare di porre termine alla maledizione. Il monaco capì che il yurei era alla ricerca del decimo piatto e, non trovandolo, scoppiava in terrificanti grida. Una notte, dopo che il fantasma ebbe contato fino a nove, il monaco intervenne gridando "Dieci !!"; il fantasma della sfortunata ragazza, si inchinò di fronte al monaco, ringraziò e sparì per sempre.


Un'altra variante, molto diffusa, racconta di una serva, Okiku, che lavorava per un samurai di nome Aoyama Tessan. Questi era innamorato della sua serva che però rifiutava le sue proposte. Aoyama nascose un prezioso piatto di famiglia incolpando la povera ragazza. Okiku contò e ricontò i piatti, ma il decimo non riuscì mai a trovarlo. Il samurai, disse, avrebbe soprasseduto al fatto - che comportava, come pena, la morte - se lei si fosse decisa di diventare la sua amante. Di fronte al suo ennesimo rifiuto, in un impeto di rabbia, la gettò nel pozzo dove Okiku morì. Il seguito della storia ripercorre quella della versione di Himeji. Ma ce ne sono altre di versioni che variano in un modo più o meno accentuato, ma il plot principale, quello dei piatti, della ragazza gettata nel pozzo e del suo ritorno sottoforma di fantasma, è comune in tutte le narrazioni del racconto.

Fonte: TuttoGiappone
 
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